L'Accademia dei Sogni
Ci si interroga sull'efficacia della pubblicità. Benché tecnofili e tecnoentusiasti, fatichiamo a capire la differenza di prodotto e di marca dei gestori di telefonia, sollecitati come siamo tra la Scilla - Megan Gale e la Cariddi - Naomi Campbell (anzi Gambbelle, come dice il suo psicopompo mastinoide e con parlantina partenopea). Bombardati quotidianamente da tonnellate di reclame, ci difendiamo con una specie di torpore narcotico. Le Agenzie pubblicitarie faticano a risvegliare il nostro interesse all'acquisto dei servizi e dei prodotti dei loro committenti. Manco più un'agghiacciante foto di Toscani riesce a stupirci.
In questo scenario da Carosello permanente riesce difficile capire l'efficacia di alcune campagne pubblicitarie promosse da alcune Università. Non sono molte in verità, perché i budget sono quelli che sono e un francobollo su un quotidiano costa un sacco di soldi.
In regime di concorrenza è logico strappare l'iscritto alla rivale presentando servizi e offerte formative. C'è pure una pubblicità che, sui giornali, pubblicizza un ufficio amministrativo...tutto fa' buono direbbe il testimonial del cellulare.
Sempre al servizio dell'università (che se fa pe' campà) propongo una semplice e poco costosa campagna pubblicitaria: premetto che l'idea non è mia ma mutuata dall'ultimo romanzo di William Gibson (L'accademia dei sogni ed. Mondadori); ad un certo punto la protagonista del romanzo incontra una ragazza che di mestiere gira i locali frequentato da giovani. Una chiacchiera con questo, una chiacchiera con quello ed ecco che la giovane comincia a 'introdurre' il prodotto che vuole pubblicizzare: una birra, una linea di vestiti. È il viral marketing all'ennesima potenza, è il cool hunter alla rovescia... Ora immaginate dei bei giovanotti e delle belle ragazze (che all'università certo non mancano) sguinzagliati nelle discoteche e nei pub: di che segno sei? quanti anni hai? che fai nella vita? Studio all' Università Pocahontas di Migliano...sai è un ateneo fighissimo, si studia bene , i professori sono disponibili e miei amici laureati hanno già trovato lavoro, perchè non ti iscrivi pure tu?
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