Fuoristanza

Spigolature sul mondo universitario

domenica, dicembre 12, 2004

Il Riformista si è messo a sfottere i professori de La Sapienza e in particolare la 'strana alleanza' tra i terzisti (?) guidati dal Prof. Guarini e il 'gruppo' guidato dal "camice nero" (?) prof. Frati. Giorno dopo giorno, "il Riformista" ha precisato meglio le sue analisi indicando chiaramente nel prof. Gianni Orlandi il candidato da preferire.

Fin dall'inizio, la presenza di due schieramenti della sinistra accademica (da una parte il gruppo Minerva 2004 guidato dal prof. Guarini e dall'altra i professori che appoggiavano la candidatura del Prof. Orlandi) avevano confuso un po' le idee a tutti. Poi l'alleanza Guarini-Frati (Il Riformista l'ha definita un'operazione milazzista) e la 'coerenza' programmatica del prof. Orlandi ha sgombrato il campo da ogni incertezza. O di qua o di là.

A margine di questa vicenda inserisco due osservazioni:

aridatece er Bottegone

C'è una sottile vena di masochismo nella sinistra tale per cui per vincere è necessario passare per una specie di ordalia fratricida. Il Riformista, per sostenere una tesi assolutamente legittima deve esaltare gli scontri più feroci della sinistra accademica. Ovviamente gli attacchi si spiegano anche come fatti interni alla politica nazionale dei DS. Non siamo degli ingenui. Ma la sensazione è sempre quella di trovarci di fronte al marito che, rasoio in mano, decide di fare un dispetto alla moglie. Buon pro gli faccia.

aridatece i baroni

Alzi la mano chi si è trovato un volantino ficcato sul tergicristallo che invitava a votare un candidato Rettore. Agli automobilisti de La Sapienza è capitato anche questo. Dov'é l'aplomb del professore orgoglioso come un faraone che decideva le sorti di noi comuni mortali? Eccolo lì, a scrivere mail e volantinare. Come un qualsiasi candidato al municipio. Seguendo la campagna elettorale di questi giorni siamo sempre stati in attesa di uno scatto di orgoglio (persino di arroganza) della nostra comunità universitaria. Aspettavamo con ansia un appello unanime dei professori a dichiarare un 'giù le mani dal nostro ateneo'. Attesa inutile.

Uscendo l'articolo del Riformista ci saremmo aspettati una levata di scudi da parte di tutti i professori chiamati in causa. Il giorno dopo avremmo voluto leggere una pagina del Riformista zeppa di smentite, diffide, offese, precisazioni, indignazioni...invece nulla. Solo una mia letterina, desolata e desolante che ricordava che gli interessi dei professori coincidono con gli interessi dell'ateneo. Neanche l'avessi scritta il 15 luglio 1789 a difesa della corte di Versailles.

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