Fuoristanza

Spigolature sul mondo universitario

domenica, novembre 28, 2004

Il fascino discreto dell'abolizione del valore legale del titolo di studio

Auguste Dupin Dimenticate Harvard, l'eccellenza si trova a Barcellona da il Riformista p.II 25.11.04
[...] Ecco una politica antideclino semplice, efficace e che non costa nulla all'erario: abolire, con un tratto di penna, valore legale e ruolo unico. Dare vera autonomia amministrativa, gestionale e culturale alle singole università. Convogliare le risorse pubbliche, distolte da stipendi e prebende a pioggia, verso un sistema capillare di borse di studio per meritevoli non abbienti, e di commesse di ricerca per fini di pubblica utilità. [...] E ora la domanda scomoda: ma non è una politica di DESTRA? la risposta è altrettanto scomoda: no. E' una politica che coniuga efficenza e redistribuzione, esattamente ciò che una sinistra moderna, "riformista", dovrebbe volere e perseguire.
Interventi e repliche. Lettera di Pier Mannuccio Manucci (Gruppo 2003) e risposta di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera del 23.11.2004

Pier Manuccio Manucci

[...] per cambiare bisognerebbe infrangere il tabù del valore legale del titolo di studio che mettendo tutte le lauree sullo stesso piano non scoraggia università ed enti di ricerca dal scegliere doocenti e ricercatori con criteri spesso localistici e clientelari. [...]

Francesco Giavazzi

[...] l'attuale sistema scambia uno stipendio "da fame" con un posto a vita. E' evidente che gli stipendi dei ricercatori dovrebbero essere resi più dignitosi, ma solo dopo che sia stato eliminato quello scambio perverso e cioè in un sistema nel quale i giovani, co0me negli stati Uniti, entrano nell'università con contratti di 6 o 7 anni, al tremine dei quali vi è una probabilità non superiore al 50% di essere confermati [...]
Economisti, basta guerre di religione intervista a Fiorella Kostoris Padoa Schioppa di franco Locatelli dal Sole 24 ore del 25.11.2004

In base al DM del dicembre 2003 i criteri di valutazione della ricerca, che saranno definiti per ciascuna delle 20 aree disciplinari, diventeranno il punto di riferimento principale per finanziamenti pubblici della ricerca stessa.

[...] Questo permetterà all'Italia di razionalizzare e selezionare in base al merito i finanziamenti pubblici alla ricerca, economica e non, e permetterà anche al paese di conoscere, come avviene all'estero, la graduatoria nazionale di qualità dei suoi centri di ricerca di eccellenza, orientando le scelte delle famiglie come delle imprese, sopratutto se un giorno si arriverà all'auspicabile abolizione del valore legale dei titoli di studio

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